Covid: noi facciamo così

Da sempre gli studi dentistici si confrontano con le potenziali infezioni a cui il personale sanitario e i pazienti sono esposti; dai virus dell’epatite all’HIV, dalla legionella a tanti altri patogeni, il rischio biologico è costantemente dietro l’angolo.

Con l’emergenza Sars-Cov-2 abbiamo messo in atto ulteriori misure di prevenzione.
Poiché il virus viene trasmesso principalmente per via aerea, si è posto il problema della carica virale che rimane in sospensione negli ambienti (nelle particelle di diametro inferiore a 100 micron) e potrebbe anche essere diffusa a tutti i locali tramite l’impianto di aria canalizzata.
Studi scientifici hanno dimostrato che il metodo più efficace per abbattere la carica virale presente in sospensione è quello della “diluizione”: aprire le finestre allontana le particelle rendendo l’ambiente più salubre. Questa è dunque la pratica più idonea da mettere in atto durante le stagioni miti: mantenere le finestre aperte! Durante l’inverno o quando è necessario accendere il condizionatore d’aria, non essendo possibile mantenere le finestre aperte per lunghi periodi, abbiamo deciso di installare un sistema VMC (ventilazione meccanica controllata) puntiforme ottenuto tramite scambiatori di calore installati in tutte le sale operative.

Gli scambiatori permettono il continuo ricambio d’aria con l’esterno, come se ci fosse sempre la finestra aperta ma riducendo al minimo la dispersione termica.
Questa soluzione permette di diluire la carica batterica e virale presente in sospensione nell’aria, rendendola così innocua.

A completamento abbiamo anche installato, nell’impianto di ricircolo dell’aria, il sistema Micropure della Air Control, un sanificatore d’aria in grado di attrarre e distruggere gli agenti inquinanti presenti nell’aria e sulle superfici.
Questo dispositivo sfrutta l’azione combinata dei raggi UV con la tecnologia PCO (Photocatalytic Oxidation)

Questa tecnologia impiega una struttura catalizzatrice metallica a nido d’ape composta da una lega formata principalmente da diossido di titanio. Il passaggio dell’aria genera idroperossidi, ioni super ossidanti e idrossidi, in grado di sanificare attivamente l’aria distruggendo così gli agenti inquinanti ed in particolare batteri, virus, muffe, allergeni, odori, composti organici e volatili.

Nonostante i miglioramenti apportati da queste tecnologie, l’operatività clinica dell’odontoiatra non consente al personale di mantenere un distanziamento adeguato (di almeno 1 metro) dal paziente.
Consapevoli dei potenziali rischi, adottiamo le più idonee procedure per evitare il verificarsi di infezioni crociate, come indicano le linee guida ministeriali.
Per ogni prestazione gli operatori impiegano adeguate protezioni (guanti, mascherine filtranti, schermi protettivi, camici idrorepellenti) e viene adottata la doppia aspirazione chirurgica per allontanare la potenziale carica microbica che potrebbe fuoriuscire dal cavo orale del paziente.
Sono previste nuove modalità e tempistiche di accesso ai locali e alle poltrone odontoiatriche in modo da limitare il più possibile l’incontro di pazienti in uscita e in entrata. Consigliamo quindi di:
-presentarsi in studio solo su appuntamento concordato in precedenza
-possibilmente non venire accompagnati
-presentarsi con puntualità, non in ritardo e neanche troppo in anticipo
-presentarsi muniti di mascherina
Una volta in studio, prima di accedere all’area clinica, sarà richiesto di lavare le mani, di indossare copriscarpe monouso e di depositare oggetti personali in un apposito contenitore.
Ci scusiamo sin da ora per il disagio.

Trovo questo articolo sull’argomento particolarmente interessante:
https://www.francescofratto.com/blog/category/covid19#